SI CHIAMA, AMORE





in inverno son pigro,
disdegno l’attesa,
ha un furore proprio
il pensiero della tua mancanza,
nell’attenderti demorde la pazienza.
e dunque sei tu
ciò che si chiama amore,
ciò che vive disinvolto,
ciò che tinge di sereno,
ciò che cresce su se stesso,
ciò che aggiunge e mai sottrae,
ciò che non sa il giorno né sa la notte,
ciò che incita il tempo e del ritmo il tempo,
ciò che rende carnale l’invisibile e illumina l’indivisibile,
ciò che afferra l’improbabile e agguanta l’inaspettato,
ciò che non ha un pudore e la verità ultima rasenta,
ciò che scioglie il groppo che t’opprimeva la gola,
ciò che ha meraviglia e del tuo seno stupisce,
ciò che dello spazio non fissa le coordinate,
ciò che asperge il riso e il viso sa felice,
ciò che sotto le tue mani sarò e sono stato,
ciò che ogni parola è vile nel descrivere,
ciò che preserva il profumo d’una essenza,
ciò che non sa pregare se non il presente,
ciò che è ricercato quanto un fuorilegge,
ciò che inonda e ripulisce la via,
ciò che sconquassa le geometrie,
ciò che non vuol mai finire,
ciò che rifugge la paura,
ciò che ti nutre,
ciò che sei,
che sono io.




Io non guardo dove guardi:
io ti vedo guardare.
– pedro salinas –