Impetuoso, il tuo corpo è come un fiume
in cui il mio si perde.
Se ascolto, sento solo il tuo rumore.
Di me, neanche il segno più breve.
Immagine dei gesti che tracciai,
irrompe puro e completo.
Per questo, fiume fu il nome che gli diedi.
E in esso il cielo diventa più vicino.
– eugenio de andrade –
un paio di cose semplici
l’Amore, la Vita
la semplicità
di ciò che non ha perchè
e ognuno vuole creder di sapere
sfuggenti
quanto le cose semplici
quanto le cose
che non si vogliono avere
alla tua ombra brucio
amore pietra angolare
timone che sa la rotta
nella tua ombra
nuoto in acque alte
all’ombra del tuo sogno
vivo un’alba primordiale
mi manca il tempo
quello perduto
sapendo di averne poco
è dunque così in alto
il tuo essere più profondo
e scivolo sui tuoi seni candidi
del tuo clitoride faccio appiglio
e scalo
il respiro fuso alle tue labbra
la genesi
alberga il sereno
nella natura semplice
non si scompone
solca il cielo e ti afferra
condivide pane ed erba
sferragliare di morbidi corpi
gli amanti operosi il ciel li aiuta
sono briganti sono ribelli
gorgheggian con voce potente
han per religione solo amore
coacervo di sentimenti
e fiotti di emozioni
risalgon dal profondo
si dipanano
quei gomitoli intrecciati
spezzano il filo che frena
il volo struggente d’aquilone
strappano
il velo posto a difesa
qui amore parla
parole diverse
un piacere esasperante