DOVE SGORGANO I COLORI








ha voglia di farsi conoscere
la Vita.
ha bisogno che tu
la faccia sentire viva.
non le basta
quel tuo certificato di esistenza in vita,
vuol sapere del fermentare tuo
d’uva dolce spremuta,
indiscreta la sua impudicizia,
ti vuole disinvolta, volitiva
chiede solo
d’esser guardata in viso.

e chi la conosce la Vita?
vento sfuggente tra le dita
passo felpato e tremore di terra
imbandisce la tavola e scuce la tela
cura le piaghe e strappa il vestito,
assente, quando la servi,
appare,
alle tue labbra mi conduce.

florida sorgente
ombra dissolta al primo chiaror dell’alba
il mare tra le dita
la scoperta di te stessa
del firmamento insolito giramento
idromele che pioviggina dal viso
respiro unisono e sferragliare di locomotiva
canto d’amore d’usignuolo
e infuocati soli
novelli e differenti,
abbondanza
che ancor più acuta rende la mancanza
tempo vibrante
che oblìa il prima e si fuma il dopo
tu
ove natura si sostanzia
tu intreccio del filo tessuto dal sesso
libro dalle eburnee pagine
vergato con amore da amanuense
tumulto di pelle di seta
regina degli ardori
visibili e invisibili
merletto delle notti mie insonne
sol d’un sorriso vestita.

ha voglia di farsi conoscere
la Vita.
ha bisogno che tu
la faccia sentire viva.
dipingile il viso
espandi i colori,
sgorga sorgiva dal quadro
che lei ti ha dipinto.




colori di un tempo che non credevi
quando le labbra e la pelle ricordano la carne
e alle mani pare ancora di toccare
– costantino kavafis –