SENZA UN DOVERE





eppure tutto resta fermo
eppure ogni cosa
ferma è nel presente
ciò che siamo
ciò che fummo o che
forse saremo.
eppure bramo l’aurora
e la parte incongrua
del giorno che resta.
piove evanescente
la carità a catinelle
la pietà s’è scavata una fossa
inespugnabili le umane trincee.
eppur sovrasta
la libertà della tua pelle
tutto questo sempiterno seme nero.
ecco il dì che ti porge una domanda
ecco il fango che ti impedisce il passo
ecco il respiro che si fa pesante eppur
vivifica, quell’aria melodiosa
che tra le labbra tue canta.
s’avanza, nell’anime una nebbia di deserto
fa grigi i campi che anelavi in fiore
eppure
il tuo corpo trasuda colore.
eppure sei qui
senza un dovere ti voglio vedere
con periglioso salto da te farmi acciuffare
sopraffare il tempo senza una ragione
germogliare senza una giustificazione
affinare della vita
il senso resistente
e giammai perduto.




senza un dovere ti voglio vedere
Salpa – dirigi il corso dove il mare è profondo,
esplora audacemente, anima mia, io con te, tu con me,

Anima coraggiosa!
Salpa, salpa più al largo!
Audace gioia, eppur sicura! non son forse d’Iddio tutti i mari?
Oh, più al largo, più al largo, ancor più al largo!
– walt whitman –